La rivolta di Niviano

Il 4 luglio 1462 ben 7000 contadini capeggiati da Onofrio Anguissola e Giacomo Pellizzari (detto Pelloia), esasperati dalle troppe imposte e vistisi negare dal Francesco Sforza la riduzione di alcune gravose tasse, si ribellarono assalendo il castello di Niviano dove si trovava il commissario ducale Maleta. Fortunatamente per quest'ultimo, grazie all'intervento di Lodovico Gonzaga (marchese di Mantova) che accorse con 500 tra fanti e cavalieri, i ribelli furono scacciati e respinti fino a Grazzano. Molti contadini furono in seguito catturati ed impiccati a Piacenza, al di fuori del Pelloia fù catturato ma si strangolò ad una trave e dell'Anguissola che subì la confisca di tutti i suoi beni e fù decapitato dopo dodici anni di prigionia.

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